sabato 1 settembre 2012

NINOS DELLA CALLE




Bambini di strada di: Alessio Mannucci
Il fenomeno dei "niños de la calle", i bambini di strada, in Sudamerica è enorme: basti pensare che dei 96 milioni di persone che vivono in povertà estrema in America Latina e ai Caraibi, 41 milioni sono minori sotto i 12 anni e 15 milioni adolescenti tra i 13 e i 19 anni. Dall'America Latina, l'abbandono dei minori si ? esteso all'Africa, Asia, Europa e perfino al Nord America e Australia. In tutto il mondo sono stimati essere circa 150 milioni. La maggior parte sopravvive chiedendo l'elemosina, vendendo periodici, lustrando scarpe, rubando o prostituendosi. Molti consumano droga o inalano colla come unica via di fuga da una realtà in cui sembrano invisibili. Una realtà fatta di violenze subite dalla Polizia, di abusi sessuali (a pagamento e non), e della indifferenza di tutti quelli che camminano sulla strada dove sopravvivono. 
A Santo Domingo de los Colorados, in Ecuador, i "niños gomeros" hanno sempre con sè una sostanza gialla, contenuta in una bottiglietta o in un sacchetto di plastica, che aspirano quasi ventiquattro ore al giorno. Si tratta di comune colla per scarpe (volgarmente chiamata "goma", da cui "gomeros") in vendita in qualsiasi ferramenta a soli ottanta centesimi di dollaro, ossia meno di un piatto di cibo. I danni causati da questa droga sono irreversibili a livello celebrale e possono anche condurre alla morte improvvisa. Tuttavia, per i niños gomeros, la colla nella strada è l'unico compagno fedele. I ninos de la calle si danno alla strada fin dalla più tenera età per sfuggire a situazioni familiari insostenibili fatte di alcoolismo, abusi sessuali e/o criminalità; una volta in strada, accolti da una polizia che li punisce con interventi estremamente pesanti e arbitrari (da fare rabbrividire qualsiasi organizzazione di tutela dei diritti umani), e da procacciatori di affari sporchi che arrivano addirittura ad abusare di loro sessualmente per un dollaro; di fronte al freddo, ai crampi della fame, all'indifferenza della gente, davanti ad un futuro senza prospettive, la goma diventa l'unico loro ?svago?. Per molti dei volontari che hanno operato a contatto con questi bambini, il loro recupero appare impossibile. In Guatemala, nel 2005, venne fuori che gli ufficiali di polizia e delle forze di sicurezza torturavano i niños de la calle: li pestavano a mani nude o con dei bastoni. "Gli agenti di polizia si divertono con noi, ma preferiscono le ragazze. Loro le violentano" racconta Carlos, un ragazzo di strada del Guatemala - ne abusano sia nelle prigioni che per strada, dietro minaccia di arresto. Ho visto tante giovani donne sottomettersi a loro per evitare di essere portate dentro. Una di otto anni mi ha confidato che un agente le ha chiesto di poterla guardare nuda in cambio della libertà... a volte ci fermano e ci bruciano le mani con le sigarette. A me hanno gettato del solvente addosso e mi hanno picchiato. Solo perchè non avevo soldi da dargli. Adesso, Carlos è aiutato da Casa Alianza Guatemala, che raccoglie e sostiene i niños de la calle con un apposito programma umanitario. "I poliziotti ci lasciano andare solo se andiamo a letto con loro" racconta Carminia, una ragazza di strada cresciuta in una zona agricola con i suoi genitori adottivi (la matrigna la malmenava, il patrigno la violentava) - lo fai, e basta. La paura è troppa. Altrimenti trovano un modo qualsiasi per incastrarci: magari ci nascondono un pò di marijuana nelle tasche e per noi è il carcere.. la tortura è quando prendono uno di noi, se lo portano lontano lontano, lo bruciano vivo o gli strappano un orecchio o cose del genere. Alcuni dei miei amici li hanno perfino uccisi. Dopo averli torturati però. Ad uno gli hanno cavato gli occhi, strappate le orecchie e poi finito a colpi di macete. Questa è la tortura per noi, niños de la calle.

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